email marketing funziona ancora? Sì, se lo progetti bene (e non finisci in spam)

In un mondo dominato da social, chatbot e notifiche push, viene spontaneo chiedersi: il mail marketing funziona ancora?
La risposta è sì — ma solo se lo fai bene. E “bene” oggi significa: con strategia, con attenzione al design, e soprattutto senza finire nella cartella spam.

Troppe aziende inviano ancora newsletter anonime, mal progettate, con messaggi generici e layout confusi. Il risultato? Tassi di apertura bassi, clic inesistenti e abbandono da parte degli iscritti. Invece, una mail ben studiata può fare la differenza tra un’azione ignorata e un nuovo cliente.

Il primo segreto? Non sembrare spam.
Questo vale sia per il contenuto testuale, sia per l’aspetto grafico. Le parole come "gratis", "offerta imperdibile", "clicca qui subito" possono attivare i filtri antispam. Ma anche un design carico di immagini pesanti, font non web-safe o una struttura non responsive possono penalizzarti.

La chiave è progettare ogni email come fosse una mini landing page: chiara, focalizzata, con una sola azione ben visibile.
Il design deve essere coerente con il tuo brand: colori, spaziature, gerarchie visive e call to action ben leggibili.

Se lavori nel mondo digitale o vendi servizi online, non puoi permetterti di mandare email "buttate lì".
Ogni newsletter è un’occasione per raccontare chi sei, per creare fiducia e per portare traffico al tuo sito o al tuo portfolio.

Come designer, mi capita spesso di aiutare clienti a ridisegnare le loro comunicazioni via mail: a volte basta cambiare il layout, semplificare i testi o inserire un visual coerente per vedere subito miglioramenti nei tassi di apertura e click.